sabato 31 marzo 2007

I primi passi

Esco dall’ufficio è vedo una schiera interminabile di motorini, moto e biciclette. Un groviglio di telai: filiformi, bombati, possenti, eleganti, moderni e arrugginiti che si sovrappongono e mi sbirciano gli uni da dietro gli altri, alcuni vicini altri lontani. “Questo è un modello vecchiotto” - vedo un motorino magro che mi ricorda un ciao. “Questo è un divano con le ruote” - uno scuterone dall’aspetto robusto mi gira le spalle. Eccola, la mia bici.

Mi avvicino come al solito. Apro la catena agganciata alla ruota posteriore, fissando in basso la vedo già, era lì anche prima che arrivassi alla bici. Richiudo la catena e la posiziono sul porta pacchi posteriore. “Accidenti, deve essere proprio una bella bestia questa moto” - una moto sportiva con un ciglio alzato mi guarda sorniona. Io lo so, mi conosco, porca paletta. Non mi devo scaldare. La guardo di nuovo, no no è troppo, mi farei fuori alla prima apertura di gas. Bravo, continua a perseverare mi dico. Posiziono la dinamo sulla ruota posteriore della bici e via. Si torna a casa di corsa. Bestia che freddo oggi.

venerdì 30 marzo 2007

Ciao gente

Che dire, eccomi qui. Non ho mai avuto un granché di passione per la scrittura, ma questo spazio potrà essere un inizio. Chi io sia non importa, per ora basti dire che sto per comprarmi una moto! Anche voi? No eh?

Detta così non ha nessun significato, ma vi assicuro che per me è una specie di parto. Le ragioni della paura che ho sono tante. Quello che mi spaventa è che non ho mai avuto la passione per le moto al di fuori della Moto GP vista in televisione. Mi rendo conto che l’idea di parlarne è un po’ folle, ma sono talmente intrigato che per ora non smetto.

Come comincia? Semplice. Un giorno per convenienza e comodità personale ho scelto di non comprare l’auto. Voglio andarmene a spasso per la città con la due ruote a pedali! Eh sì, devo dire che la bicicletta è un mezzo di trasporto di tutto rispetto. Sapeste le follie che mi sono inventato. Ora non mi basta più!

La voglia di incontrare gli amici che abitano fuori città, di andare un po’ a zonzo qua e là e di non pesare con i soliti – “mi porti tu, mi accompagna lui” - ho deciso che ci stava bene un’alternativa alla sola forza delle mie gambe.

Per un percorso mentale che non mi è tuttora chiaro, vista la mia indole piuttosto conservativa della mia integrità fisica, scelgo di entrare nel modo della libertà sopra una puledra di razza: la Yamaha TDM 900. Lei sarà la mia compagna in questo spazio che cercherò di raccontarvi con gli occhi sinceri di chi la vive sulla pelle.