Vento nella notte
Mi ricordo che tempo fa chiesi ad un amico se negli anni di guida della moto avesse elaborato una sorta di prontuario della sicurezza sotto forma di poche regole. Diciamo che guidando l’auto, oltre al codice stradale, ho sempre dato particolare enfasi a
1 – Cintura di sicurezza sempre allacciata
2 – Distanza di sicurezza sempre rispettata
3 – Sguardo alle manovre del mezzo che precedeva l’auto davanti a me: si evitano inchiodate da braccia incrociate sopra il volto, con la preghiera incomprensibile spiattellata come uno sciogli lingua e la bestemmia finale
quando ormai tutto sembra perduto.
La risposta che mi fu data è stata - “Ricordati una cosa, quando sei in moto sei invisibile!”. Niente di più vero mi si poteva dire e aggiungerei anche che quando ti vedono diversi non disdegnano di farti dispetto. Vabbé, forse ci farò qualche post in proposito. Il punto non è questo. La notte in parte rompe la regola dell’invisibilità, i proiettori anteriore e posteriore fanno egregiamente il loro lavoro e nessuno rischia di schiantarti al suolo.
La prima trasferta notturna l’ho vissuta quasi serena. Mi sono vestito come si deve: la giacca, il pantalone, lo stivale mi manca e la bandana bella larga per coprire la gola. Per la cronaca, in questo momento sto scrivendo e sono quasi in via di guarigione da un mal di gola e poco dopo dal torcicollo, onestamente guadagnati facendo il brillante in moto senza la bandana salva malanno.
Dicevo, ovattato dal vestiario, gasato da mio fratello che mi scatta delle foto nel buio, chissà che razza di immagini, parto allegrotto nella mia trasferta notturna. Il motore non è ancora caldo e quindi procedo misurato e cerco di prendere confidenza con la visuale. Il faro anteriore mostra una buona parte della strada davanti a me, ma c’è un problema di cui sono consapevole. Guidando l’auto ero abituato ad una visuale maggiore e sicuramente gli spazi di frenata di una quattro ruote sono inferiori rispetto ad una pinzata bastarda fatta su una moto. Gli abbaglianti aiutano un po’, senza eccedere.
Il problema è che non mi credo ancora abbastanza capace da poter effettuare una frenata inferiore o al massimo pari alla distanza illuminata dai proiettori. La dinamica dello spostamento in moto è un mondo a parte, le cose succedono molto più in fretta rispetto all’auto e bisogna reagire altrettanto in fretta. Intimorito dalla visuale, che a questo punto percepisco inferiore alle mie aspettative, procedo poco convinto. Un altro punto dolente sta nel fatto che l’impostazione delle curve che faccio mentre sto guidando è tutt’altro che una figata. Faccio schifo! Ed in curva tocca rallentare per forza di cose, i proiettori si spostano con il telaio e non girando il manubrio come ci si potrebbe aspettare, la visuale ne risente, ma sicuramente è copla mia che ancora non guido.