mercoledì 11 aprile 2007

La telefonata

La telefonata. Navigando tra i siti dell’usato mi balza all’occhio un bel modello del 2005

“Km 18.000, in perfette condizioni pari al nuovo, mai incidentata e mai andata per terra. Cupolino +145 Yamaha, cavalletto centrale Yamaha, Colore Silver Tech.” – titola l’annuncio. Lo devo chiamare assolutamente. Ha anche un ottimo prezzo!

Chiamo il numero di telefono allegato all’offerta e mi risponde un signore gentile e pacato di nome Cristian. Mi spiega che vende la moto perché non riesce ad usarla molto da quando gli è nata la figlia. Ci scambiamo qualche frase sullo stato attuale della moto. Ormai aveva 2000 km in più rispetto all’annuncio. Rimaniamo d’accordo sul risentirci a distanza di tre giorni per confermare l’appuntamento che ci siamo dati. Finalmente potrò vedere questa meraviglia!

Tre giorni di penuria alla ricerca spasmodica di tutti i particolari che mi facciano capire lo stato la moto. Vedi post precedente. Ho una paura maledetta di beccarmi una fregatura, si tratta sempre di qualche migliaio di euro. Allora, la prima cosa da guardare sono i dischi. Ecco, mi devo ricordare i dischi e la catena, importantissima! Ah anche i gommini ed i terminali.

Controllare le forcelle, lo stato delle gomme. Guardare bene eventuali perdite d’olio sul motore, graffi, ammaccature, crepe. Aspetta! Ho dimenticato qualcosa? Ah, si, le luci e l’impianto elettrico, guardare la strumentazione. Chiedere se ha delle parti non originali e perché. Sento che mi manca qualcosa! Mi devo fare una lista? Mi faccio la lista delle cose da controllare. No dai, meglio farne a meno. Ormai sono giorni che mi riguardo le stesse cose, un po’ ne ho assimilate.

Mi venisse un accidente! Non sono patentato! Dici poco? E la moto chi la prova? Anche se la dovessi provare io, impacciato come sono, capirei ben poco del comportamento che ha sulla strada. Che faccio? Vado sulla fiducia? Fossi matto! Ehm, avete presente l’amico con il quale condivido lo spazio lavorativo? Sì, quello forte, quello con il vento nelle mani. “Telaio nero!” - mi dice. Insomma, è esaltato più di me e la vuole provare.

Chiamo Cristian per confermare l’appuntamento. E cosa mi dice sto pezzo d’uomo? “No senti, guarda. Ho parlato con la mia compagna e ho deciso di non venderla più. Scusa, mi dispiace! Sai, poi lei mi conosce e lo sa bene che se la vendo vorrò prendermene un’altra.” Ma porcaccia la #@#@#! Che dire? Sono contento che te la tieni stretta, perché è proprio bella! Cose che succedono. Roba da non credere!

Eh, porta pazienza. Ma io lo so! Lei è là da qualche parte che aspetta solo di essere trovata. Sbrigati!

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