domenica 22 aprile 2007

I consigli di Max

Signore e signori, sono a mille! Mi presento a fare la seconda guida e trovo un nuovo istruttore, Max. “Sembra un tipo tranquillo” - mi dico. “Vista l’ora di tempo che abbiamo a disposizione, possiamo provare un po’ di esercizi. Mettiti il casco, ma non i guanti che ti tolgono sensibilità.” – mi avvisa. “La moto è sul cavalletto con il manubrio girato a sinistra. Lo sterzo non è bloccato. Per salire in sella devi girare il manubrio verso destra, alzare la gamba destra piegando bene il ginocchio e scavalcare il sellino con la gamba piegata.” – comincia così la seconda lezione.

“Visto, è facile!” – prosegue Max. “Posiziona la chiave su On, togli il cavalletto e metti in folle. Se dalla prima marcia fai fatica a mettere la folle, allora metti la seconda marcia e poi dai un leggero colpetto verso il basso. La guida dell’auto fa sì che schiacciando i pedali il piede sia più sensibile a questo movimento. Per questo ti faccio mettere la seconda, la folle risulta a scendere. Premi il pulsante start vicino all’acceleratore.” – mi spiega con fare metodico.

Provare per credere gente! “Ora, gira in ovale nel cortile in senso orario. Ricordati che questa moto è più pesante della prima che hai guidato e se chiudi lo sterzo (arrivi con lo sterzo a fondo corsa) tende ad andare giù!” – mi allerta. Parto e comincio a girare con un fare da pivellino, non riesco mai a trovare la giusta misura, devo sempre correggere, metto giù il piede una volta si e l’altra pure. In parole povere, non sono capace. Max mi ferma e io mi metto il cuore in pace e sono tutto orecchie, tanto so già che mi trita.

“Metti in folle e lascia la frizione. Primo. Mai la mano sul freno anteriore, tieni saldo l’acceleratore. Quando ti dico fermati, guai a te se usi l’anteriore per fermarti. Usa il freno a pedale. Seconda cosa. Quando parti fallo con entrambi i piedi giù, ti servono per mantenere l’equilibrio prima di acquistare quel minimo di velocità che ti aiuta.” – mi dice dopo solo due giri.

Io dico, va bene, sono qui per imparare. Mi fa ripartire. Faccio un giro e mi ferma. “Non toccare il freno anteriore!” – mi fa subito l’osservazione. “Adesso stai girando a vuoto, ora ti metto i birilli per limitarti nella sterzata. Li metto solo da una parte del cortile. Dai, vediamo!” – aggiunge nuovamente.

Comincio e la prima curva il piede è giù. Mi ferma. “Bravo, hai visto che hai imparato a frenare con il pedale!” – osserva prontamente. “Fammi vedere come tieni i piedi sulle pedane mentre guidi. Non va bene. Appoggia bene i talloni sulle pedane. Adesso ruota il piede all’esterno aprendo la gamba. Ecco, questo movimento lo devi fare quando entri nella curva. Quando vai normalmente, i piedi sono dritti ed appoggiati sui talloni. Le punte dei piedi in avanti, non giù! Quando sterzi, porta le punte dei piedi e le gambe fuori, facendo perno con il tallone sulla pedana. Riprova!” – mi aggiusta nuovamente. Un po’ come fa un equilibrista con l’asta, solo che qui l’asta stessa sono le gambe divaricate. Seguo il consiglio. Faccio la prima curva. Non è il massimo. Mi devo coordinare un po’. La seconda, un po’ meglio, la terza mi sento più sicuro.

“Ecco adesso, vai meglio. Lo vedi che adesso è più facile?” – mi incoraggia. Infatti, mi sento già meno imbranato di qualche minuto prima. Max mi comincia a piacere, vede i difetti della mia guida, mi corregge senza sconti e miglioro subito. Dopo qualche giro mi ferma. “Metti in folle. Spegni il motore. Hai fatto una cosa gravissima, che non voglio vedere!” – mi rimprovera con fare deciso.

“Lo vedi quel birillo? Adesso guarda il birillo e dimmi se vedi il cartello distante 6-7 metri dietro il birillo, quello grande un po’ sulla sinistra. Si? Ok! Vedi anche se ci sono scritte sul cartello? No? Ah ecco! Adesso guarda il birillo in fianco al cartello, quello a un paio di metri. Lo vedi meglio il cartello. Si? Vedi anche se ha delle scritte. Sì? Ecco io chiamo questo sicurezza. Se non vedi dove vai non sei in sicurezza.” – conclude la spiegazione.

In poche parole mi ha fatto capire a grandi linee il mio campo visivo e che è vietato guidare la moto al di fuori di esso! Sembra scontato, ma per me non lo è stato affatto. Per la paura di prendere il muro vicino al birillo ho tenuto lo sguardo sul birillo, ormai in fianco alla moto, invece di guardare in avanti. Gravissimo! Davanti a me poteva esserci qualsiasi cosa, ci andavo a sbattere al 100%. Osservata anche questa, prosegue la lezione.

“Adesso continua a girare. Tieni lo sguardo sulla strada che devi fare! Prendi prima la misura e poi vai avanti con lo sguardo.” – continua a martellare Max. Ha ragione da vendere. Dopo qualche giro mi ferma. “Hai visto come riesci a farle strette le curve? Vai benone perché ascolti i consigli, stai imparando in fretta! Hai visto che sei anche più sicuro? E’ perché guardi in avanti! Ricordati che viaggiare in sicurezza è avere occhi sulla strada che devi fare!” – mi incoraggia.

“E’ arrivato il momento di cambiare il verso di percorrenza. I prossimi giri li devi fare in senso antiorario. Ti spiego. Ora interviene un nuovo fattore: la frizione. Svoltando a sinistra il manubrio porta la frizione vicino al busto. Tu che sei alto, probabilmente risentirai un po’ di questa cosa. Adesso fai un paio di giri e poi vediamo.” – mi introduce subito Max.

E’ già una quarantina di minuti che giro e la mano sinistra è un po’ affaticata. Faccio il primo giro e non riesco ad impostare la curva, la moto singhiozza perché ho finito il mana (potere magico) nella mano sinistra e non riesco ad avere la necessaria sensibilità, il tutto accentuato anche dalla posizione della frizione in curva.. Mi ferma. “Metti in folle. Fammi sentire la mano! Hai la mano sinistra bollente, ci butti un uovo e fai la frittata. Mi sorride! Aspettiamo un attimo che si riposa. Batti un po’ le mani tra di loro. Distendi le dita.” – mi dice.

“Ok, visto che fai un po’ fatica ti spiego un piccolo accorgimento. Il trucco sta nel mantenere un certo angolo tra l’avambraccio ed il braccio. Adesso che hai il manubrio dritto hai un certo angolo. Se sterzi verso sinistra cambi l’angolo tra l’avambraccio ed il braccio di sinistra. Per conservare questo angolo e possibile ruotare leggermente il busto spostandolo un po’ a destra assecondando lo spostamento che deve essere fatto dal manubrio. Se il busto si sposta insieme alle braccia l’angolo non cambia di molto e la frizione è più facile da controllare.” – mi illumina un’altra volta.

Riparto e cerco di tenere la frizione come meglio posso. Strappa un po’. Mi ferma di nuovo, “Metti in folle e molla la frizione. Riposa ancora un momento. Hai un giocattolo antistress? No? Prima di andare via fatti dare il nostro portachiavi in gomma piuma. Devi fare un esercizio tutti i giorni che non hai le guide. Prendi il portachiavi e gli dai un po’ di strette con la mano sinistra per una decina di minuti. Fallo quando hai un momento. Non farlo il giorno delle guide, altrimenti arrivi stanco e non riusciamo a fare niente!” – aggiunge nuovamente.

Riparto e la moto strappa di meno. Ma seguendo la postura, il piede fuori, busto ruotato. Mi sento rigido e faccio la cazzata. Non guardo dove vado! Mi ferma e mi guarda. Ho capito. Devo guardare la strada. “Rilassati e guida, non importa se metti giù il piede voglio vedere che fai le curve a sinistra senza strappare.” – mi rassicura un’altra volta. Infatti, qualcosina riesco a fare, ma ora mi è veramente difficile tenere la frizione. Sento che sono stanco.

Ci accontentiamo entrambi dei risultati e mi fa parcheggiare la moto. “Fermati, metti in folle, tira fuori il cavalletto. Ruota il manubrio a sinistra, chiave sulla posizione off e scendi piegando la gamba come quando eri salito.” – conclude Max. Ci salutiamo con la stretta di mano che fa clap quando si uniscono i palmi della mani, per subito dopo ruotare nella classica posizione delle strette a braccio proteso con la pinzata finale.

Questa lezione mi ha veramente divertito. Sono riuscito a correggere alcuni errori nella mia guida all’interno degli spazi ristretti. Ho ancora molto da imparare, ma sono contento di aver trovato un istruttore che mi insegni la via. Che spettacolooooo!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A voia a imparà te ... cammina cammina ... comprate l'antistress per le mani e comincia a pinza sulla finta frizione.
Buon Esercizio

manone ha detto...

Ben detto Ski, mi sono già fatto prestare il pezzo ;D. Ormai non lavoro più, penso solo a pinzare :D